Les enfants vont mourir

Ogni volta che sento pronunciare questo appello in tv, mescolato a offerte di auto sempre più belle e più veloci, di vacanze sempre da sogno, di vasche da bagno con idromassaggio, di abiti sempre all’ultima moda, con sfilate in passerella di fronte a un pubblico fastoso e delirante, non posso fare a meno di chiedermi: quanto poco ci vorrà a quelli che guidano queste auto, trascorrono queste vacanze da sogno, fanno il bagno in una vasca corredata di idromassaggio, indossano questi abiti all’ultima moda; quanto poco ci vorrà a soddisfare una piccola, semplice richiesta di aiuto: 9 euro (o dollari) al mese, per non far morire di fame un bambino.

E quanto poco ci vorrà a calciatori strapagati, a cantanti osannati, a grandi banchieri, a divi del cinema per impedire che un bambino – magari qualcuno in più – possa morire di fame ogni giorno, in Africa?

9  euro (o dollari) al mese. Spesso l’equivalente di una mancia al ragazzotto che porta i bagagli oppure al guardaportone di un grand’hotel. Una miseria per noi, sfuggire la miseria più nera per quei bambini che in Africa aspettano con il visino smunto e gli occhi aperti come fanali.

Non voglio fare il nome dell’organizzazione umanitaria che ha ideato questa campagna, per non nuocere involontariamente alle tante altre organizzazioni che organizzano campagne come questa perché i bisogni sono tanti e differenziati. Ma, quando vedo quegli occhi come fanali, quei corpicini consunti, quando sento quella signora nera dire con la voce desolata e quasi rassegnata “les enfants vont mourir”, vi assicuro che mi viene la pelle d’oca e mi si stringe il cuore.

Penso a quanta roba sprechiamo qui in occidente. Penso ai nostri cassonetti dell’umido dove buttiamo scarti che là, in Africa, darebbero da mangiare a qualche disgraziato, permettendogli un  giorno di vita ancora. Un giorno in più di speranza.

Penso, ad esempio, agli stipendi di calciatori famosi (e anche meno) con cui potresti distribuire ogni mese, altroché 9 euro (o dollari), ma molti suoi multipli. Ho provato persino a fare qualche calcolo, così a spanne, alla buona. Mi risulta che, senza finire con le pezze al culo ma vivendo ancora agiatamente, mettendo insieme il surplus di tutti noi borghesi occidentali potremmo risolvere il problema con poca fatica e abbastanza in fretta.

Allora, perché non lo facciamo? A questa domanda una volta mi è stata data una risposta: “perché – mi ha fatto notare un amico – se sopravvivono tutti, quei neri faranno altri figli e altri ancora. Hai visto i dati? Fra pochi anni, nonostante la moria e i barchini, in Africa saranno 5 miliardi. 5 miliardi, capisci? E noi bianchi sempre meno.

Sarà, ma io continuo a vedere quel visino smunto e quegli occhi aperti come fanali e mi sembra di tradire qualcosa. Sarà la mia coscienza che mi chiama?

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