L’età dell’Ornitorinco

L’elezione di Sergio Mattarella, al suo secondo mandato, nonostante abbia più volte espresso la sua intenzione di interrompere un’abitudine, quasi una scorciatoia, del mondo politico…ci lascia perplessi. Grande rispetto per l’atto, quasi sublime nella sua semplicità e dedizione a qualcosa che – forse – non c’è nemmeno più, ancor più grande considerazione per la semplicità con cui si è accostato a questa prova. Poteva fare il “gran rifiuto”, trasformando il suo sorriso non forzato in un ghigno – giustamente – poco rispettoso verso i politicanti di oggi…arrivando ad un sommesso ma fermo “arrangiatevi”. Invece no. I sette anni prossimi, saranno tutti suoi e, a questo punto, se li vorrà godere con competenza, partecipazione, tolleranza ma anche fermezza. Sarà, probabilmente, il Presidente delle riforme istituzionali, materia a lui ben congeniale che conosce a menadito. Fornirà le chiavi giuste per scegliere la forma migliore di competizione elettorale, per ottimizzare le funzioni di Camera e (nuovo) Senato, per tagliare finalmente decine e decine di Enti non solo inutili ma dannosi. Vorrà essere  il Presidente dei Cittadini, visto che sono stati – di fatto – i cittadini a richiamarlo a gran voce…Quasi un moderno Cincinnato, tranquillo nelle sue attività agresti, riportato nell’agone dei conflitti di oggi. Verrà chiamato a smontare l’Ornitorinco politico che ha – pervicacemente – voluto fin da subito la sua rielezione, anche in presenza del suo onesto e ragionevole rifiuto. La Costituzione non vieta espressamente la rielezione ma ne segnala i pericoli, primo fra tutti il tempo dilatato che andrebbe a coprire, un quindicennio circa. Non solo. Diventerebbe di fatto l’unico elemento di continuità e di “sicurezza”, garante  della affidabilità italiana a fronte delle necessità dell’Europa e delle complesse dinamiche mondiali. L’Ornitorinco, strano animale politico con sigle tatuate sulle varie parti del corpo,  dovrebbe trovare una sua naturale evoluzione, portando la cassa toracica marchiata PD al centro del nuovo essere (non fatemelo chiamare “cosa”, vi prego) intriso di attenzione alla compatibilità ambientale, al lavoro green, all’inclusione, all’affermazione dei diritti e delle opportunità per tutti. Subito a fianco la coscia LeU (anche se leggermente morsicata) e dall’altra parte quella con due stampigliature: Europa Verde e più Europa. Per il collo, la testa e tutto quanto c’è dentro si è aperta una diatriba…Renzi con il suo marchio IV ha provato a segnare la fronte ma un prontissimo Calenda in “azione” ha provato ad ostacolarlo, inutilmente. Si è dovuto accontentare di una guancia con stampigliato un “action with Calenda” che collega il lobo dell’orecchio alla fossetta del mento. Un po’ sfigurato, ormai tatuato se non a vita  almeno per un decennio, si prova a sistemare da solo gli abbozzi d’ali con transfughi dei Cinque Stelle e della volative Area Civica. Manca solo la coda e il nuovo riconoscibile e armonioso animale politico è pronto. Friday for Future, tutti i movimenti nuovi che si rifanno alla Thumberg, ormai maggiorenne, potrebbero essere una ottima coda, assolutamente fondamentale per un corretto volo. Il resto, ciò che rimane dell’orrendo Ornitorinco di questo anno di passaggio 2022/2023, con sigle ben conosciute come Forza Italia (sul becco) o “Lega” trasformata in morbida avvolgente pelliccia con timbro indelebile bianco su fondo marrone scuro, giacciono informi e umidicci a terra. In attesa di un nuovo Berlusconi che li rimetta insieme. Con loro, sempre a terra, si riconoscono tre delle CinqueStelle ormai disarticolate a cui si aggiungono unghie di diverse dimensioni ma sempre inferiori al due per cento. Ecco…l’operazione disarticolazione Ornitorinco è terminata. Grazie, anche, a Sergio Mattarella che, come primo regalo agli italiani dopo la sua rielezione, vorrebbe mettere un po’ di ordine nelle teste dei nostri prodi politici. L’obiettivi, sinceramente perseguito dal nostro Sergio, è portare l’Italia ad essere parte del cambiamento mondiale in atto, momento di riequilibrio ambientale, sociale e politico. Cerniera positiva e accogliente nel fronte sud dell’Europa, capace di interloquire alla pari con i grandi della Terra, facendo capire – e gli Italiani per la loro lunghissima storia lo possono fare – che il mondo è unico, bellissimo, va rispettato e tutelato in tutte le sue forme viventi, in tutte le su componenti per il semplice motivo che a noi è stato solo dato in prestito. E questo Mattarella lo sa bene.

 

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