L’immensità

Vi ricordate? È il titolo di una canzone molto rinomata di Don Backy.

Era un personaggio molto originale, che faceva parte del clan Celentano, e che ebbe con Adriano dei rapporti di odio-amore.

Non soltanto, fu anche attore di alcuni film civili dell’epoca, fra i quali rammento “Banditi a Milano”, interpretato accanto al grande Gian Maria Volontè.

Ad ogni modo un personaggio noto ed originale negli anni a cavallo fra i ‘60 e i ‘70.

Ma come mai mi viene in mente il titolo di questa canzone? Perché recentemente ho sentito alla televisione nazionale una conduttrice, Autieri, che definiva “immenso “ Massimo Ranieri…

Mi è sembrata una esagerazione assoluta, anche perché a me Ranieri è sempre stato cordialmente antipatico sia come cantante che come attore.

Il suo volto a forma di teschio non ha sicuramente rasserenato le mie nottate e definirlo “immenso” mi sembra un’esagerazione, un’ iperbole, una stupidaggine.

Ma affinché non sembri che io abbia uno sguardo di sufficienza, come molti settentrionali, verso gli artisti di Napoli, chiarisco subito che ci sono, a mio avviso, cantanti ed attori napoletani di altissimo livello.

Uno di questi, a cui sono rimasto molto attaccato fin da ragazzo, è Roberto Murolo, di cui ascoltavo i vinili durante le ore pomeridiane di studio.

Inoltre, me ne parlava con affetto ed ammirazione mio padre, quando mi raccontava delle sue soste con la nave a Napoli: Murolo era una di quelle manifestazioni a cui non si poteva assolutamente rinunciare.

Per quanto riguarda gli attori, non posso fare a meno di esaltare Totò e la scuola comica napoletana, che include anche Peppino De Filippo e Nino Taranto. Rivedo questi attori e mi riportano l’allegria, allontanando la noia del quotidiano e del banale.

Ora io non so se sia giusto definire immensi Roberto Murolo o il principe De Curtis, ma a me sembra che ci avviciniamo ad un livello di altezza artistica assolutamente eccezionale.

Altrimenti, andando avanti di questo passo, si potrebbe definire immensa anche Giorgia Meloni, che non ne ha le dimensioni fisiche e neppure la consistenza, visto che si porta sulle spalle un’ideologia polverosa, annosa di oltre cent’anni.

Viator

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