Manina d’oro made in USA

Ringraziamo Renza Manzone per l’opera preziosa che sta facendo… E’ un po’ come se Guido fosse ancora con noi…

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L’università è già una fabbrica di disoccupati, evitiamo almeno di convertirla in una fabbrica di cialtroni istituendo anche in Italia nuove facoltà parascientifiche. Seguendo un discutibile esempio importato dagli Stati Uniti, dove ai margini di facoltà di primissimo ordine, proliferano università private che campano elargendo dottorati in arti paramediche e perfino in occultismo, anche l’università di Urbino si è detta disponibile ad istituire un corso di laurea in “chiroterapia”.

Onde evitare non voluti equivoci è doverosa una precisazione. Le cure con massaggi ed esercizi fisici, contro dolori articolari, postumi di traumi, ecc. sono sempre state valide e riconosciute dalla medicina occidentale.

Vi è anzi una branca della scienza medica, la “fisioterapia”, specializzata in questo settore. Dato che, a quanto si legge sulla pubblicità sui quotidiani , le “massaggiatrici”(o i massaggiatori) sono ormai tutte “giovani, abili e francesi, con ingresso indipendente”, chi ancora esercita realmente la professione del massaggio, attività rispettabilissima, ha finito col mutare il proprio nome in “chiroterapista”, onde non essere confuso con la prostituzione a domicilio. Il nome ha avuto successo, sull’onda della moda corrente, più disposta ad accettare antiche cure se chiamate con nomi esotici. E fin qui nulla da ridire.

Ben altra cosa è la “chiroterapia autentica”, come propagandata e professata dai cultori delle terapie mediche orientali. Si tratta di un’arte prescientifica con la quale si pretenderebbe di curare ogni male, compresi i tumori, anche sostituendosi alla chirurgia, secondo quanto praticato dagli stregoni di primitive tribù filippine. In Italia la “chiroterapia” fece la sua prima comparsa anni addietro sulle pagine di certi settimanali popolari solitamente specializzati in principi e regine. Vi si pubblicizzava la possibilità di recarsi a Manila ove, con la spesa di tre milioni, era possibile farsi “operare” di calcoli, tumori e ulcere, da certi “chirurghi delle mani”, senza che nemmeno restasse una cicatrice a testimonianza dell’intervento. L’iniziativa non ebbe molta storia: in pratica si concluse quando tornarono a casa i pochi rimasti incastrati nell’ingranaggio e portati in aereo a farsi “curare” in lerce capanne tra polli e maiali razzolanti.

Vista dunque l’impossibilità di esportare gli ammalati, i promotori dell’iniziativa preferirono importare medici “chiroterapisti” prendendoli tra i “doctors of chiropratic” laureati nelle università statunitensi.

Oggi a Roma esistono ben otto “professori” in chiroterapia sotto il cui controllo sono proliferate tutta una serie di cliniche e ambulatori che promettono guarigioni miracolose dietro lauto compenso. Questi signori o sono in realtà dei normali fisioterapisti, ed allora non c’era motivo di importare dei doppioni dagli USA perché l’Italia è già piena di “fisioterapisti”, oppure sono dei puri e semplici cialtroni emuli degli stregoni filippini, e in questo caso era meglio se rimanevano a casa loro.

Contro di loro è stato anche fatto un esposto al ministero della Sanità; ma, incredibilmente, è rimasto senza risposta. Al contrario, sono sorti perfino istituti convenzionati con le mutue che promettono cure “chiroterapiche”. E’ così che si è finito col finanziare indirettamente un’attività ambigua, e tuttora senza riconoscimento, a spese dello Stato e dei lavoratori.

I migliori alleati del “chiroterapista stregone” sono quasi sempre, nella cieca speranza e l’illusorio auto-convincimento, degli ammalati incurabili, che cercano a tutti i costi un’ancora di salvezza. Recentemente una paziente, ora ricoverata al centro tumori di Roma, affetta da un tumore con progredita forma di metastasi, è stata truffata di 500 mila lire da un ciarlatano che le prometteva un’illusoria guarigione.

Ogni giorno si presentano agli ospedali pazienti in avanzato stato di malattia, e quindi più difficili da curare, perché hanno perso tempo e denaro tra le mani di chiroterapisti. Contro queste pratiche paramediche ha rivolto un’interrogazione parlamentare il senatore socialista Pittella, richiedendo ufficialmente l’intervento degli organi preposti alla repressione di frodi sanitarie.

Ma i chiroterapisti “made in USA” si trincerano dietro il loro dottorato universitario. Ora si sono mossi, addirittura accusando di truffa e di esercizio abusivo della professione i chiroterapisti “made in Italy” e chiedendo l’istituzione di corsi universitari in grado di dare “dignità e garanzia alla professione”. Ormai la parola è passata al ministero della Sanità. E si spera che di lì venga finalmente un minimo di chiarezza.

Guido Manzone (* Aydin) – L”espresso 30 maggio 1976

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