Hic manebimus optime. Per politici miracolati da un seggio al Parlamento e con poche speranze di rielezione “Qui resteremo benissimo” non è una citazione colta è un programma di sopravvivenza.
Secondo alcuni studiosi ci formiamo convinzioni e/o prendiamo decisioni in modo puramente razionale ma anche sulla base di impulsi ed emozioni[1]. Poi per giustificarci provvediamo al tentativo di argomentare il tutto. E questo in politica in modo ancora più marcato. I programmi di governo seguono le decisioni.
Con queste politiche quali risultati pensano di ottenere le forze “se-dicenti” di centro sinistra? A mio parere le conseguenze saranno negative. Gli elettori, “di pancia”, interpreteranno questa scelta come giustificata solo dal Hic manebimus optime, e voteranno/si asterranno di conseguenza.
Vale la pena di leggere l’articolo di Alessandro Del Ponte http://ilrasoiodioccam-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/08/26/su-%E2%80%9Cmenti-tribali-di-jonathan-haidt/
[1] Gli impulsi, le motivazioni e le emozioni spesso aggiungono, o sottraggono, qualcosa alle decisioni che avremmo immaginato puramente razionali.
……………
Non è possibile parlare di pensiero, d’intelligenza e di creatività in modo attendibile senza includere i sentimenti. Questi ultimi influenzano le nostre decisioni e permeano ogni aspetto della nostra esistenza.
Antonio Damasio, – Lo strano ordine delle cose – Adelphi edizioni 2018
Commenta per primo