I quattro Cavalieri dell’Apocalisse

A scanso di equivoci, bisogna affermare con chiarezza e risolutezza che l’invasione dell’Ucraina da parte dell’attuale dirigenza della Russia è un atto criminale.

Ma, come sempre, in questo mondo superficiale e soggetto ad una medialità di stampo americano, quindi tutto “tappi di spumante” e poco incline a una seria ricerca storica, può essere che i pareri più meditati di studiosi quali Luciano Canfora e Franco Cardini possano risultare fortemente antipopolari.
La Verità, come sempre, è un’altra, ma io, per quanto interessato alle radici profonde di questo avvenimento così apparentemente anacronistico, vorrei occuparmi di un altro argomento.
Parliamo di energia: siamo nel 2022, come è possibile che un paese che nel secolo scorso si configurava come paese fondamentalmente industriale, quindi che necessitava già allora (anni ’60) di grandi quantità di energia per tutti i settori, si sia ridotto a dipendere dalle fonti russe per il 45% dei suoi bisogni?
Mi chiedo, se partiamo dall’inizio degli anni 2000, cosa hanno fatto i vari governi in carica per difendersi da una tale situazione di dipendenza?
Da Prodi a Berlusconi, da Berlusconi a Monti, il primo dei “grandi” tecnici, poi il catacombico Letta, quindi la sagra del funambolico Renzi, sino ad arrivare al medusaceo Conte, fino a Draghi, il “Salvator Mundi”, tutti questi governi, da ventidue anni, hanno avuto la possibilità, anzi, il dovere di programmare un’accurata ricerca dei bisogni energetici dell’Italia, ma non hanno fatto nulla, si sono affidati bellamente al Mercato.
E il Mercato significa nient’altro che una delle facce del capitalismo nostrano, europeo, mondiale.
Figuriamoci se tale capitalismo poteva prendersi cura dei bisogni di imprese e cittadini: come al solito ha pensato soltanto a se stesso, in un continuo avvitarsi di profitti.
Ma la mancanza di programmazione, il fatto che in questo momento si sia arrivati a questa riprovevole dipendenza del sistema Italia dalle fonti energetiche russe, è chiaramente una colpa dei governi che si sono succeduti, qualcosa per cui dovrebbero essere portati alla gogna.
Io non sono Emile Zola: questo non è un “J’accuse”, ma è importante che la Verità appaia in tutta la sua forza.
Non è possibile che i personaggi responsabili si girino le dita, si ammicchino l’un l’altro e facciano finta di non sapere nulla, come se fossero loro le vittime e non i colpevoli.
Dove sono i ministri dell’Economia, i ministri della Programmazione Economica, i ministri responsabili per le energie rinnovabili, che si sono succeduti dal 2000 ad oggi?
Sono loro che dovrebbero rispondere, o, meglio, risponderne, ma significativamente tacciono.
Ricordo un fatto personale, accaduto circa venti anni fa, all’epoca dei miei primi viaggi in Cina: a Ningbo, ebbi modo di visitare una piccola fabbrica che si occupava di tali energie rinnovabili, dai pannelli solari alle pale eoliche, dalle risorse geotermiche a quelle mareomotrici; mi ricordo che rimasi sorpreso in modo positivo dall’attività quasi frenetica di quella piccola fabbrica, che oggi, chiaramente, sarà diventata un colosso, come spesso accade in Cina…
Mi chiedo, perché invece di inviare a destra e manca dei diplomatici con scarse conoscenze tecniche, non si mandano alla ricerca delle risorse necessarie dei tecnici specializzati quali quelli dell’ENI o dell’ENEL?
Penso che di capaci ce ne siano, e molti, ma non si può affidare a una classe politica incompetente la ricerca dell’ossigeno necessario ad un paese che è o, meglio, è stato una grande potenza industriale.
Un piccolo ricordo di Enrico Mattei, che, cinico, corruttore, forse autocratico, ha saputo tuttavia raggiungere l’obiettivo di dare all’Italia del dopoguerra l’energia di cui aveva bisogno per il suo boom economico.
Ma di un nuovo Enrico Mattei, oggi, neppure l’ombra…
Quali sono i Pericoli?
Il primo è la Fame, che potrebbe aggredire le classi sociali più deboli, poi la carenza di Energia, di cui si parla con tanta intensità in questi giorni, ma che non è stata assolutamente prevista, l’Ambiente, degradato e certe volte distrutto in tutte le sue forme per colpa dell’Uomo, e infine, last but not least, il pericolo incombente dell’Atomica, evocato così mirabilmente nel cinema da Stanley Kubrick nel suo “Dr. Stranamore” e ancor prima dal mitico Orson Welles nel finale de “Il processo”.
Questi sono i quattro Cavalieri dell’Apocalisse, che sui loro neri destrieri avanzano verso di noi per sterminare i falsi idoli su cui basiamo le nostre vite.
Giorgio Penzo

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*