Quella volta che incontrai Ciccio Ingrassia

Bisogna risalire molto indietro nel tempo, verso metà anni ’80, quando mi trovavo a Bologna in occasione di una fiera.

Sedevo nella hall di un grande albergo con un mio cliente, a cui presentavo nell’occasione un prodotto che dovevo vendere nella mia qualifica di manager, un’abbagliante tegola bianca.

Mentre cercavo di convincere il mio cliente all’acquisto di tale prodotto, improvvisamente mi ritrovai accanto la lunga ombra di una sagoma e vidi di fronte a me il volto caratteristico e spiritoso di Ciccio Ingrassia, collocato su una impalcatura fisica allampanata, quasi donchisciottesca.

Guardai tutto intorno e intravidi i nervosi contorni di Franco Franchi che discuteva ad alta voce con un interlocutore.

Ma quello che mi era vicino era il mitico Ciccio ed io mi ricordavo bene che venti anni prima avevo visto decine di pellicole aventi come protagonista lui ed il suo inevitabile compagno.

Mentre lo guardavo con stupore misto ad interesse, lo spilungone si rivolse direttamente a me, e mi chiese senza preamboli cosa fosse quel campione che avevo fra le mani.

Non stetti lì a fare convenevoli, ma gli spiegai concretamente che si trattava di una copertura adatta specialmente a climi caldi o torridi.

Ciccio si fece spiegare più dettagliatamente la cosa e alla fine dichiarò che poteva impiegare un prodotto simile o uguale in una villa di sua proprietà in Sicilia.

Replicai che poteva essere una buona idea, visto che avevo venduto a suo tempo un prodotto simile in Florida, che, per quanto lontanissima, aveva picchi di sole simili alla Sicilia.

Ciccio annuì, allungò la mano per toccare la tegola bianca e poi, come una meteora, si allontanò per raggiungere il suo compare.

Il cliente che stava seduto accanto a me mi chiese: “Ma questo non è un famoso attore?” ed io annuii, mentre ricordavo con nostalgia le serate passate nei cinema all’aperto, guardando quei due che masticavano delle frasi magari fatte e rifatte, ma che ricordavano comunque la commedia dell’arte, il teatro primitivo e la sapienza dei pupi siciliani.

Giorgio Penzo

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