Guglielmo VII

Guglielmo VII
(tratto da Guglielmo gran marchese di Monferrato)

A cura di
Giancarlo Patrucco e Clemente Accornero

 

Guglielmo fu introdotto in Alessandria a schiaffi e sputi dai cittadini e poi chiuso nel Pretorio un tempo Palatium Vetus e oggi noi non si sa se appeso dentro o fuori.

Abbiamo detto queste cose in un nostro precedente intervento, già dubbiosi allora.

Adesso, dopo aver approfondito l’argomento, siamo in grado di dirvi con Guglielmo VII come la cosa è andata davvero.

Palatium Vetus

Palatium Vetus

Nel complesso, dice Ghilini, “i Guelfi alessandrini, in parte indotti da odio e malevolenza verso il Marchese, in parte stimolati dagli Astigiani, deliberarono, con una occasione opportuna della sua assenza per levare dal collo della patria il duro e insopportabile giogo della sua tirannia, per ridurla alla primigenia, antica libertà.

Dunque, collegandosi con alcune città vicine che molto aborrivano il tirannico dominio del Marchese, operarono in modo che tutto il popolo alessandrino, sollevato con gran tumulto, prese coraggiosamente le armi e, con ogni aiuto che da ogni banda gli fu dato dai Confederati, i quali speditamente in buon numero, chi a piedi e chi a cavallo, conversero in Alessandria, si posero agli ordini, per uscire in campagna e alla perfezione di tanto valoroso e potente esercito altro non mancava che un Generale, fatto in cosi grande e in occasione di tanto rilievo, con voto e consenso universale dei soldati, Alberto Guasco di Alice, uomo con gran pratica di armi, di esperienza e in particolare molto amato da quasi tutta la città di Alessandria, sua patria, dove era nato nel 1392 o giù di lì.

Con quel ben unito e ben ordinato a esercito, entrò egli animosamente nel Monferrato, saccheggiando e ruinando il tutto con ogni libertà militare, onde il Marchese, sbigottito e quasi abbandonato da sé stesso, lasciò da parte tutti i negozi e con la sua soldatesca, la quale era assai in buon numero, inviossi con gran prontezza verso Alessandria.

Frattanto, gli Alessandrini che di già con l’esercito erano arrivati alla terra di Castelletto, alla nuova della venuta del Marchese fecero alt per poco spazio di tempo, di poi, essendo molto desiderosi di combattere, non vedeva il tempo di fare giornata col nemico e perciò andarono con gran coraggio ad incontrarlo. E, affrontatisi presso la terra di San Salvatore ambedue gli eserciti, fu con tanto animo e ardore dagli Alessandrini cominciata la battaglia che il marchese dopo aver con valore combattendo sostenuto un pezzo il loro impeto, soverchiato dalla gran quantità dei Collegati, fu costretto a fuggirsene.

Ma subito il Generale Alberto, seguendolo con una animosa squadra di cavalleria, dopo aver posto in rotta tutti i nemici, alli dieci del mese di settembre vivo lo fece prigione, trattenendolo con una collana di oro che gli gettò al collo mentre fuggiva e legato con una catena di ferro lo condusse vittorioso e trionfante in Alessandria, dove fu dato in stretta custodia finchè fu fatta una sotterranea cassa, foderata di tavole, nella quale due giorni dopo la sua prigionia, fu miseramente rinchiuso. Si opina che quella cassa fosse fatta dove adesso si vede in quel tempo fabbricato il pretorio.

San Salvatore Monferrato - Wikipedia

Panorama con torre di San Salvatore

Ora, tralasciando ogni episodio un poco folcloristico della collana di oro con cui il Guasco trattiene il Marchese, il resoconto pare tutto dalla parte di onore e coraggio degli Alessandrini. Asti? “In parte stimolati” dice il Ghilini, non specificando come.

Tutta una altra musica invece nelle fonti non Alessandrine. Vediamo cosa ne dicono, ad esempio, gli “stimolatori” Astigiani del Codice di Malabayla, nella versione riveduta e corretta, pubblicata dalla Accademia dei Lincei: nel 1289 Guglielmo Marchese di Monferrato tentò con poderoso esercito la conquista di Asti e di Alessandria, ma invece egli stesso fu preso e tenuto in prigione fino alla sua morte.

Eccovi la abbazia di Lucedio dove Guglielmo fu tumulato,dal suo primogenito.

Abbazia di Santa Maria di Lucedio - Wikipedia

Panorama della intera Abbazia

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