GEORDIE 1966

GEORDIE 1966

Mentre attraversavo London Bridge
un giorno senza sole
vidi una donna pianger d’amore,
piangeva per il suo Geordie.

Impiccheranno Geordie con una corda d’oro,
è un privilegio raro.
Rubò sei cervi nel parco del re
vendendoli per denaro.

Sellate il suo cavallo dalla bianca criniera
sellatele il suo pony
cavalcherà fino a Londra stasera
ad implorare per Geordie

Geordie non rubò mai neppure per me
un frutto o un fiore raro.
Rubò sei cervi nel parco del re
vendendoli per denaro.

Salvate le sue labbra, salvate il suo sorriso,
non ha vent’anni ancora
cadrà l’inverno anche sopra il suo viso,
potrete impiccarlo allora.

Né il cuore degli inglesi né lo scettro del re
Geordie potran salvare,
anche se piangeran con te
la legge non può cambiare.

Così lo impiccheranno con una corda d’oro,
è un privilegio raro.
Rubò sei cervi nel parco del re
vendendoli per denaro.

(Fabrizio De Andre’)


La ballata narrativa si presta all’esercizio sulle inferenze: ciò che non viene detto, eppure c’è. Il testo non contiene le zone di passaggio né altre informazioni per ricostruire la vicenda, che tuttavia si possono facilmente dedurre. Chi è la donna? la fidanzata, la moglie, la sorella, un’amica di Geordie. Infatti partirà col suo pony (è benestante) per presentarsi all’udienza. Ha un luogo in cui lavarsi e indossare l’abito. Geordie ha rubato (e venduto: chi li ha comprati? un debito di gioco?) i cervi per una bravata, è nobile (verrà impiccato con una corda d’oro; è giudicato dal re, non dal baronetto del luogo). Lo ha fatto più volte; alla sesta lo hanno preso. La supplica della donna è debole: afferma che Geordie non ha mai rubato. Non è vero che la legge (il Black Act del 1723 stabilì la pena di morte per la caccia di frodo nei parchi del re) non può cambiare: il sovrano può concedere la grazia. Dato che Geordie è giovane, ricco e nobile, la sua vicenda ha infiammato l’opinione pubblica. La ricostruzione della fabula è questa: 1.Geordie e lei si amano – 2. Geordie ruba i sei cervi – 3. Geordie, arrestato, è portato a Londra – 4. Processato (l’Habeas Corpus) e condannato all’impiccagione – 5.Lei al borgo lo viene a sapere – 6.Parte per Londra e chiede l’udienza – 7. Sul London Bridge incontra il narratore si sfoga – 8.Torna al borgo e si prepara per l’udienza – 9.Nella sala del trono si inginocchi e implora – 10.Diniego del re – 11.Chiede il rinvio, invocando la giovinezza e la bellezza di Geordie – 12.I londinesi si commuovono – 13.Lei è disperata – 14.Geordie viene impiccato con la corda d’oro sulla pubblica piazza. Nella ballata è importante il ritornello (o ripresa) che la scandisce: tre volte due versi. Il testo consta di 7 quartine di endecasillabi e settenari, con numerose rime e assonanze (sole/amore; oro/raro/denaro; criniera/stasera; me/re; sorriso/viso; ancora/allora; salvare/cambiare). La musica assomiglia a quella di Robert Dowland (1586/1641), e si basa sull’antitesi tra il ritmo dolce morbido (anche delle parole) e la crudeltà ineluttabile della vicenda. Alla voce calda e duttile di Fabrizio si affianca quella della figlia. Anche Cristiano suona.

 

 

 

 

GEORDIE. Ballata scozzese del sec. XVII.
«As I walked out over London bridge
one misty morning early
I overheard a fair pretty maid
was lamenting for her Geordie
Ah, my Geordie will be hanged in a golden chain,
this is not the chain of many.
He was born of king’s royal breed
and lost to a virtuous lady
Go bridle me my milk white steed,
go bridle me my pony,
I will ride to London’s court
to plead for the life of Geordie.
Ah, my Geordie never stole nor cow nor calf,
he never hurted any.
Stole sixteen of the king’s royal deer
and he sold them in Bohemy.
Two pretty babies have I born
the third lies in my body.
I’d freely part with them every one
if you’d spare the life of Geordie.
The judge looked over his left shoulder,
and said fair maid: “I’m sorry for thee,
my pretty fair maid, you have come too late,
for he’s condemned already”.
Ah, my Geordie will be hanged in a golden chain,
this is not the chain of many.
Stole sixteen of the king’s royal deer,
and he sold them in Bohemy.»

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*