La guerra in Ucraina

Si può definire in molti modi l’evento bellico fra Russia ed Ucraina, che dura da circa un anno, ma è indubbio che fra Occidente (USA ed Europa) ed Oriente (Russia) ci sono delle forti mis-interpretations.

Con la solita supponenza, l’Occidente ha pensato di inglobare la nuova Russia post sovietica nel proprio mondo, senza pensare al fatto che per secoli la storia russa ha proceduto in modo assolutamente indipendente da quella dell’Occidente.

Ignorare questo fatto fondamentale significa non comprendere lo status delle cose.

Dalla politica accentratrice di Ivan il Terribile a quella di un ammiratore dell’Occidente, ma molto autarchico, come Pietro il Grande, seguendo poi la via degli Zar fino alla formazione ed alla costruzione dell’Impero Sovietico, tutto ci parla di un mondo diverso da quello occidentale, in competizione con esso e con contrastanti interpretazioni reciproche.

Ricordiamo gli eventi.

Nel 1812 un grande generale e la sua Grand Armée si abbattono sulla Russia zarista, cercando di arrivare ad uno scontro che permetta al nuovo impero francese di rimandare i soldati russi oltre gli Urali, ricacciandoli nell’Asia, che era parte così grande dell’Impero zarista.

Sappiamo come è andata a finire, sappiamo che la campagna di Russia è stata la prima tappa della rovina del neo Impero Napoleonico e, come vedremo in pochi anni, i cosacchi dello Zar arrivare in Francia, sulla Senna.

Ancora: nel 1941 la super-organizzata Wehrmacht invade l’Unione Sovietica, pensando di poterla smembrare in pochi mesi e di occuparla per finalizzare i progetti di Lebensraum; all’inizio sembrava che tali progetti potessero essere realizzati, ma anche in questo caso sappiamo come è andata a finire: dopo la epica svolta di Stalingrado, l’Armata Rossa doveva arrivare con le proprie armate sino a Berlino.

Questi due avvenimenti ci devono far ricordare che la Russia ha dimostrato, nella sua Storia, una straordinaria forza di resistenza e di resilienza.

Apparentemente sconfitta (contro il Giappone nel 1905, contro la Germania nel 1918), risorge dalle sue ceneri come una Fenice e sconvolge gli equilibri della politica mondiale.

Anche nel 1991 sembrava che la Russia fosse ridotta a potenza di secondo livello, privata di molti territori e di buona parte della sua popolazione, ma stranamente dopo venti anni essa si ripresenta con un uomo forte (Vladimir Putin) e con enormi forze militari, sia convenzionali che non convenzionali, cioè nucleari, sul palcoscenico della Storia ed impone pesantemente la sua presenza.

Chiariamo subito: oggi c’è un aggressore ed un aggredito, la Russia e l’Ucraina, ma non dimentichiamo che buona parte dei confini orientali dell’Ucraina è russofona e gradisce la presenza di Mosca piuttosto che quella di Kiev. Certo, il problema linguistico è importante, ci dovrebbe essere la possibilità di un’autodeterminazione, che in realtà non c’è mai stata.

Per gli Ucraini il punto è semplice, i confini dell’Ucraina sono quelli derivanti dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica.

Per i Russi alla Putin, l’Ucraina probabilmente non esiste, è solo un territorio che è sempre appartenuto storicamente alla Grande Madre Russia.

La cosa non è ben definibile, poiché personaggi molto importanti come Gogol nella letteratura sono nati in Ucraina, ma sono considerati scrittori russi; in politica poi un personaggio importante come Krusciov era figlio di contadini ucraini…

A mio avviso, ci sono due fattori fondamentali da considerare: il primo, che la Russia dispone di migliaia di testate nucleari, e di questo bisogna tener conto in ogni momento; l’altro fattore è quello della caratteristica supponenza occidentale, specialmente quella degli Americani, che hanno fatto passare venti anni dalla caduta del muro di Berlino senza attuare una politica di amichevole partnership con la Russia e si sono imbarcati in avventure disastrose come quelle in Iraq e Afghanistan, che si sono rivelate del tutto fallimentari.

La Russia ha preso spazio, ha progressivamente occupato territori appartenenti de facto all’Ucraina ed adesso ne minaccia l’integrità.

È chiaro a tutti che una sconfitta dell’Ucraina porterebbe la Russia ad avere una gigantesca e minacciosa portaerei protesa verso l’Occidente.

Ma questa Europa, così ripiegata sui propri interessi particulari e così lontana da una visione globale delle cose, sembra rinviare la soluzione dei problemi ad un Limbo, ad un sogno da cui potrebbe essere bruscamente risvegliata.

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