Pandemia e  Sindemia. Facciamo chiarezza sul Covid 19

Il punto, Covid 19: pandemia e  sindemia

Premetto che mi sono sottoposto alla vaccinazione contro il Covid 19 e mi porto in borsa il “green pass” calcolando i rischi dei pro e dei contro dei vaccini di nuova generazione peraltro sempre possibili così come per qualsivoglia altro vaccino tradizionale.

Come annualmente faccio, in quanto ottantenne soggetto fragile, mi sottopongo a vaccinazione evitando le influenze stagionali. Alcuni anni orsono una l’ho saltata e mi sono ritrovato con una brutta influenza e dopo  lungo allettamento con effetto collaterale una trombosi (polpaccio gamba sinistra) curata con farmaco Cumadin (anticoagulante) e prelievo sangue e visita di verifica  settimanale in ambulatorio per un intero anno al centro TAO (Terapia Anticoagulante Orale) presso Ospedale Evangelico di Genova corso Solferino. A dispetto di prognosi infausta per possibili complicazioni con  embolia polmonare, nel cuore (infarto) e cervello (ictus), il trombo si è disciolto e guarito, ma come quasi tutte le persone della terza età con disturbi circolatori e con assunzione quotidiana di medicine per pressione del sangue e  anticoagulante.

Ma per la “malattia” che fa parte della famiglia dei cardiovascolari, nello specifico, non essendo  considerata cronica, per l’intero ciclo di visite ho dovuto sottostare al pagamento di un ticket esorbitante. Ebbene per quanto riguarda mia “malattia” questo l’impressionante dato statistico:

Malattie cardiovascolari prima causa di morte in Italia

Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte nel nostro Paese, in particolare muoiono più di 230 mila persone all’anno tra ischemie, infarti, malattie del cuore e cerebrovascolari. (1)

Quindi  il trattamento avrebbe dovuto essere esente ticket e a  scopo preventivo i centri TAO dovrebbero cambiare finalità da interventi curativi di malattia in atto a centri di prevenzione delle malattie cardiovascolari.

Ho voluto iniziare con il mio particolare caso  per mettere in evidenza che tutto il nostro SSN sorto nel 1978 secondo Costituzione (art.32) come diritto universale (al tempo ero già attivo pro riforma) è oramai entrato nella logica  del profitto e del “convenzionamento” finalizzato a rimpinguare gli utili del sistema sanitario privato. Con il paradosso che certi esami privati costano meno del ticket del servizio pubblico.

Come dichiarato a suo tempo sui “social”, senza avere sufficienti informazioni sul complesso e controverso fenomeno pandemico Covid 19 e in quanto psicologo senza conoscere le paure profonde che determinano le nostre scelte di vaccinarsi e non vaccinarsi non ho voluto schierarmi con la maggioranza dei  “si vax” che giudicano colpevoli di egoismo e i “no-vax”.

Ma in attesa di una specifica messa a fuoco  sulle ansie mortifere da Covit-19 che sto approntando, ora però, in senso generale, ritengo di avere acquisito sufficienti informazioni sul fenomeno pandemico/sandemico e dunque, in scienza e coscienza, mi ripropongo di  fare il punto intenzionato a “separare la gramigna dal grano”.

Il focus della riflessione parte dal Covid 19 nuovo virus tra i tanti di cui l’annuale virus influenzale ( virus a RNA della famiglia degli Orthomyxoviridae) con cui conviviamo da tempo, ma che ogni anno in Italia registra pur sempre  8000 decessi per le sue complicanze.

Bilancio annuale di morti per influenza stagionale senza suscitare nessuno scalpore né tanto meno panico sociale. (2)

Della prima causa di morte per malattie cardiovascolari ho già detto, qui sotto la seconda causa di morte in Italia

20 ott 2021 — Nel 2021 sono stimate 181.330 morti per neoplasie (100.200 uomini e 81.100 donne), 1.870 in meno rispetto al 2020. (3)

Nemmeno percepita l’annuale scia di morti  per incidenti stradali diminuiti solo per effetto perverso da pandemia da Covid che ha dissuaso molti a mettersi alla guida (4)

Pandemia Covid-19. Storicizziamo

Fatti questi dovuti riferimenti per dovuti raffronti comparativi vediamo ora di storicizzare  il fenomeno pandemico il Covid 19 che è un virus nuovo, già segnato dal sospetto di essere stato “fabbricato” in laboratorio a Wuhan, la città della Cina da dove è partito il contagio. I primi due casi italiani della pandemia da Covid 19 sono stati accertati il 30 gennaio 2020, quando al rientro in Italia due turisti provenienti dalla Cina sono risultati positivi al virus. Ospedalizzati, curati e guariti.

Poi da metà febbraio e fino a marzo 2020 oltre 3.300 persone sono morte di Coronavirus a Bergamo evidenziando in maniera eclatante la letalità del virus. (5)

Fino a tutto il 2020 si è messo in quarantena l’Italia,  in mancanza di vaccino specifico, unici presidi di prevenzione mascherine, distanziamento e per i malati conclamati  le uniche cure, saltando il presidio dei medici di famiglia, erano somministrate in ospedale a partire dalla rianimazione per blocco respiratorio nei casi più gravi e in imminente pericolo di vita.

Tanto per inquadrare il fenomeno da fonte al di sopra di ogni sospetto.

Questo che segue quanto rilevato da Medici senza Frontiere  nel marzo 2020 <Le evidenze emerse finora ci dicono che l’80% delle persone contagiate soffrono solo di una forma moderata o lieve della malattia. Il 15% sviluppa una forma grave della malattia che richiede l’ospedalizzazione. Il 5% si ammala gravemente e necessita di cure intensive. Per quanto anche le cure intensive necessarie ai casi più gravi siano ampiamente disponibili in Sistemi sanitari efficienti, il rischio è che la forte pressione sulle strutture sanitarie provocata dall’alto numero di casi bisognosi di assistenza medica, possa provocare una paralisi delle strutture stesse, con conseguente drammatica riduzione della capacità di presa in carico.

È noto che ci sono anche persone infette che mostrano pochi o nessun sintomo della malattia. Non ci sono stime esaurienti di quale percentuale di infezioni delle persone asintomatiche o para-sintomatiche possa aggiungersi al numero totale dei contagi.

La malattia sembra più pericolosa per gli anziani o per le persone che soffrono di patologie croniche e con sistema immunitario compromesso (es: cardiopatici, pazienti oncologici ecc), come spesso accade con le malattie infettive.  La mortalità mostra una forte correlazione con l’età avanzata e con la gravità delle patologie preesistenti. Alla data del 18 marzo, in Italia il 96% delle persone decedute per Covid-19 avevano oltre i 60 anni e, secondo le analisi dell’ISS (effettuate su un campione di pazienti deceduti), il 99% di essi aveva almeno una patologia preesistente.

I bambini, invece, sembrano essere i meno colpiti dalla malattia: sono pochi i casi di notifica e al momento non si è registrato nessun decesso in Italia, confermando un trend già osservato anche in Cina.

Poiché si tratta di un virus nuovo, ad oggi non esiste ancora un vaccino o un trattamento specifico (anche se esistono cure cure di supporto fondamentali soprattutto per le forme gravi), e diversi trattamenti sperimentali sono in corso di valutazione.

 Rafforzare la conoscenza del virus e di queste misure di prevenzione è una componente chiave per limitarne la diffusione. (6)

L’auspicata scoperta di un vaccino infine  si concretizza.

Vaccino Covid, l’annuncio di Pfizer e BioNTech: “Il nostro è efficace oltre il 90%”. La sperimentazione è alla fase 3. Il virologo Usa Fauci: “Efficacia straordinaria”. Il ministro Speranza: “Notizie incoraggianti. Ma serve ancora tanta prudenza”. Mosca rilancia il suo Sputnik.

Pubblicato il 9 novembre 2020 (7)

Ebbene  le crude statistiche aggiornate al mese di novembre 2021 dopo l’inizio del fenomeno pandemico mostrano il conto decisamente allarmante  di 132.000 i morti da Covid 19. Al tempo l’andamento del fenomeno rivela a novembre 2021 una netta diminuzione che i aggira intorno allo zero. L’andamento in discesa della curva dei morti dimostra l’effettiva efficacia dei vaccini somministrati nella popolazione.

Dunque la pandemia da Covid 19 è fenomeno reale e sulla efficacia della campagna vaccinale non ci possono essere dubbi. (8)

I dubbi ci sono ma sul fronte “sindemia”.

Le ragioni di questo disastro sono uno dei temi principali del mio libro “Senza Respiro. Un’inchiesta indipendente sulla pandemia Coronavirus, in Lombardia, Italia, Europa” (Altreconomia, 2020); in questa sede, per questioni di spazio, non posso soffermarmi sulle ragioni di questa Caporetto ma solo citarne alcune: la distruzione della medicina territoriale, la riduzione ai minimi termini dei servizi di prevenzione, l’ignoranza sul ruolo dell’epidemiologia, l’enorme peso della sanità privata nel Servizio Sanitario Regionale, una gestione del Servizio Sanitario pubblico condotta secondo le logiche, gli obiettivi e gli interessi di un Sevizio Sanitario privato ed infine una medicina centrata in gran parte sulle cure d’eccellenza, innovative ed estremamente costose, che non solo ha ignorato ogni forma di medicina di comunità e di continuità assistenziale, ma ha anche prosciugato le risorse da destinare all’assistenza sanitaria quotidiana dell’insieme della popolazione.

La vicenda lombarda rappresenta il trionfo del neoliberismo applicato alla sanità, nonostante ciò, fino all’inizio della pandemia la grande maggioranza delle forze politiche nazionali, non solo di centrodestra, prendeva tale modello come esempio da esportare in altre regioni e a livello nazionale. Per questo motivo sarebbe stato fondamentale ragionare sulle ragioni del fallimento lombardo, così come sugli errori commessi a livello nazionale, per correggere velocemente la rotta, ma purtroppo non sembra questa la direzione intrapresa.

Con l’invito di andarsi a comprare e leggere il suo libro.

E soprattutto condividere il seguente  monito:

La scienza e i diritti contro le tifoserie Il dibattito attorno alla pandemia in Italia è stato trasformato in un rodeo con due tifoserie contrapposte incitate all’odio reciproco: da un lato la narrazione ufficiale gestita dal governo e supportata acriticamente dai suoi apparati tecnico-scientifici, dall’altro il racconto che rimbalza dai numerosi siti no-vax.

Non credo di essere l’unico a trovarsi fortemente a disagio di fronte a questa semplificazione nella quale ci viene intimato da ambedue le parti: o sei con noi o sei contro di noi.  (9)

A questo proposito facciamo parlare le statistiche. Questo il contesto sanitario in cui cui si è sviluppata la pandemia. Nonostante la falcidie degli ultimi dieci anni,  da rilevare che sono state le strutture ospedaliere pubbliche  che hanno consentito di reggere i picchi delle ondate pandemiche. E queste  le notizie che hanno segnato il percorso degli ultimi due anni passati segnalate da Paola Panzeri (Comitato per i cittadini di Carignano): a cui voglio aggiungere notizia del 4/11/2021 in prima pagina su “Il Secolo XIX” <Richiamo J&J per 32 mila liguri Verso il vaccino agli under 12> notizia  evidenziata in prima pagina da un articolo di Guido Filippi “Immunizzare i bimbi non è un rischio protegge chi è fragile.” Parole dell’intervistato pediatra genovese Giorgio Conforti “responsabile nazionale dell’area vaccini della Federazione medici pediatri.”

Le motivazioni addotte “Previene anche i danni da long Covid … Le complicanze già rare negli adolescenti, lo sono ancora di più sui bambini perché la proteina spike è ridotta di un terzo. Stesso giorno su “Il Fatto Quotidiano”<L’esperto dell’FDA: perché sui bambini mi astengo. … Vaccino agli under 12: perchè mi sono astenuto. I dati di Pfizer  racolti su 1.518 bambini, troppo pochi per valutare impatto reazioni avverse.

Sotto lo stretto profilo profilattico già per coloro  che si sono vaccinati con Astra-zeneca oramai sappiamo da stampa e tv che nelle fasce giovanili l’insorgenza di gravi complicazioni trombotiche anche con esiti mortali. (vedasi Report RAI 3 puntata del 25 10 2021 (9)

A questo proposito facciamo parlare le statistiche.

Questo il contesto sanitario in cui cui si è sviluppata la pandemia. Nonostante la falcidie degli ultimi dieci anni,  da rilevare che sono state le strutture ospedaliere pubbliche  che hanno consentito di reggere i picchi delle ondate pandemiche. E queste  le notizie che hanno segnato il percorso degli ultimi due anni passati segnalate da Paola Panzeri (Comitato per i cittadini di Carignano), a cui voglio aggiungere notizia del 4/11/2021 in prima pagina su “Il Secolo XIX” <Richiamo J&J per 32 mila liguri.

Verso il vaccino agli under 12> notizia  evidenziata in prima pagina da un articolo di Guido Filippi “Immunizzare i bimbi non è un rischio protegge chi è fragile.” Parole dell’intervistato pediatra genovese Giorgio Conforti “responsabile nazionale dell’area vaccini della Federazione medici pediatri.”

Le motivazioni addotte “Previene anche i danni da long Covid … Le complicanze già rare negli adolescenti, lo sono ancora di più sui bambini perché la proteina spike è ridotta di un terzo.

Stesso giorno su “Il Fatto Quotidiano”<L’esperto dell’FDA: perché sui bambini mi astengo. … Vaccino agli under 12: perchè mi sono astenuto. I dati di Pfizer  racolti su 1.518 bambini, troppo pochi per valutare impatto reazioni avverse.

Sotto lo stretto profilo profilattico già per coloro  che si sono vaccinati con Astra-zeneca oramai sappiamo da stampa e tv che nelle fasce giovanili l’insorgenza di gravi complicazioni trombotiche anche con esiti mortali. (vedasi Report RAI 3 puntata del 25 10 2021).

Dopo l’immediato  fuoco concentrico di accuse di “propaganda No Vax” su Sigfrido Ranucci la retromarcia <I “censori” di Report fanno marcia indietro: non hanno visto la tv.> (il Fatto Quotidiano 4 novembre 2021). Ciononostante i giustificati dubbi sulla gestione delle politiche sanitarie da parte del nostro governo  nessuna analisi comparativa degli esisti dei diversi tipi di vaccini rispetto a fasce di età e scelta oculata da parte dell’autorità sanitarie volte individuare la marca di vaccino più sicura. Nessuna ricerca epidemiologica sugli effetti collaterali nelle diverse fasce di età del post vaccino. Non si approntano studi e ricerche nella fascia zero 18 anni per verificare di inutilità o utilità della vaccinazione e sui  possibili danni a lunga scadenza. Non si rileva inoltre alcun provvedimento teso a rafforzare la filiera sanitaria che va dalla prevenzione primaria (individuare e eliminare i fattori di rischio (stili di vita, alimentazione, inquinamento atmosferico e dell’acqua ) e secondaria (cure precoci a partire dai medici di base con individuazione e applicazione di validato protocollo terapeutico). Resta intoccabile  il modello di SSN con centralità assistenza privata sopra documentata servizio a pagamento e con sempre più sguarniti i servizi pubblici territoriali di prevenzione igienico ambientale.

Quale la funzione pubblica dei medici di famiglia pressoché mai coinvolti durante tutto il lungo periodo di pandemia a cui siamo tuttora immersi ?

Sono pubblici dipendenti o liberi professionisti convenzionati ?

Eppure, comunque sia, sono il primo presidio  su cui contare per poter curare, sulla base di protocolli validati e così precocemente  limitare al massimo le ospedalizzazioni, nonché individuare caso per caso tutte le persone a cui in caso di malattia fisica e sofferenza psichica debba essere evitata la somministrazione del vaccino. Scelte sanitarie di pubblica utilità o scelte politiche  neoliberiste volte al business delle multinazionali del farmaco ?

Ovvero commistione tra fenomeno pandemico e questione  sindemica.

“Sindemia” nel senso inteso da Barbara Stiegler in cui nella pandemia c’è infarcito  ben altro.

Vedasi Barbara Stiegler “La democrazia in Pandemia.” Ed Carbonio 2021. (11)

Apre al dubbio che siamo  di fronte a una “sindemia”  “una malattia causata dalle disuguaglianze sociali e dalla crisi ecologica intesa nel senso più ampio” la scelta dell’attuale governo Draghi, di sicura fede neoliberista,  rivolta solamente alla sola somministrazione dei vaccini comprati sul libero mercato dalle imprese multinazionali (private) del farmaco le quali con le ricerche  finanziate con ingenti fondi pubblici poi producono i farmaci coperti da brevetto, li vendono a caro prezzo e fanno lucrosi utili.

Inutile rivolgere appelli umanitari fosse anche dell’ONU  di rendere temporaneamente liberi i loro brevetti. L’altruismo e l’umana  solidarietà non è nella natura dell’impresa privata quella unicamente finalizzata a fare soldi. Stesso scopo il lucro tanto per la vendita di armi tanto per la   vendita di farmaci.

A questo punto dopo la trasmissione del 1/11/2021 di Report “Non c’è due senza tre” (https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Non-ce-due-senza-tre-d788eaf2-227b-462e-a219-48bdb6213116.html)

c’è di peggio che criticare il business, si può cominciare  pensare che ci sia dolo in questa “legittimata” (dal Potere Politico al governo degli Stati) avidità lucrativa delle case farmaceutiche (12)

Si confermano “I loschi traffici delle multinazionali farmaceutiche

Sabato, 30 gennaio 2021 – 10:05:00ohnson & Johnson, Pfizer, Roche Holding, Novartis e Merk, le prime cinque case farmaceutiche in classifica

Di Lidia Sella (https://www.affaritaliani.it/cronache/i-loschi-traffici-delle-multinazionali-farmaceutiche-719814.html)

Anche per i meno diffidenti comincia a essere credibile la connivenza da parte dei governi di USA e Ue con multinazionali del farmaco.

Quale il senso  ? che la ricerca è un costo sociale  e gli utili vanno ai privati.

Per sedare i dubbiosi basterebbe che i nostri governanti dell’alleanza atlantica (Nato)  prendessero la decisione di istituire centri di ricerca pubblici, produrre e somministrare i relativi vaccini.

Nel mentre  accogliere con gratitudine l’offerta  della piccola Cuba che “… ha già dato la sua disponibilità a trasferire le tecnologie vaccinali nei Paesi che lo richiedono senza royalties, se fosse necessario aumentare la capacità produttiva. Sono già stati stretti accordi per la produzione locale con Argentina, Venezuela e Iran. In parallelo, Cuba ha avviato il processo di approvazione dei suoi vaccini presso l’Oms, che funge da agenzia regolatoria sovranazionale “. (https://ilmanifesto.it/arriva-soberana-plus-il-vaccino-cubano-efficace-al-91/)

Anche queste sordità  contribuiscono a suscitare  ragionevoli dubbi sullo scopo della vaccinazione coatta a senso unico. Non voglio tralasciare l’ambiguità di fondo per cui il governo Draghi non impone per legge la vaccinazione obbligatoria e però  obbliga il “green-pass” primariamente sui luoghi di lavoro con vessazioni gravi: reiterato obbligo di tampone, decurtamento di stipendio fino all’espulsione dal luogo di lavoro e licenziamento.

Siamo così usciti ben oltre l’alveo strettamente medico profilattico e ci siamo vieppiù addentrati nel più ampio dibattito politico a proposito del “cui prodest ?”

Così in senso sandemico si è aperto il vaso di Pandora del dibattito politico da parte di intellettuali e politologi a mio avviso  al di sopra di ogni sospetto di connivenza fascista che però vengono regolarmente “impallinati” dalla parte dei fautori “si vax-si green pass”.

Mi auguro che nessuno dei convinti si-vax si green pass progressisti, di sinistra, ecologisti, la mia comunità politica di riferimento,  possa collocare la già citata Stiegler (ma anche Barbero e Freccero, ecc.) e come vedremo qui di seguito Guido Viale, tra i “cattivi maestri” portatori  di acqua al mulino della contestazione.

Sfido a trovare ragioni dietrologiche in appoggio a destre eversive a questo pensiero.In Le ragioni della protesta – Comune-info ecco alcuni passaggi di Guido Viale  “I motivi della protesta sono diversi – a cominciare dal rifiuto dell’ordine dall’alto di non turbare in alcun modo l’ordinario svolgimento della produzione e del consumo – e certo non tutti allo stesso modo condivisibili. Ma abbiamo tutti il dovere di esplorarli, anche per reinventare dal basso i concetti di cura e di medicina di comunità”.

Concludendo, da  quanto riportato mi pare che si possa inquadrare l’incontestabile  fenomeno pandemico Covid 19 e la validità della campagna vaccinazione in atto,  sebbene a senso unico, all’interno nella visione più vasta di sindemia ovvero parte metastatica del cancro neoliberista.

Quindi, ora abbiamo di fronte la priorità assoluta di concentrarci sul vero obiettivo, quello di lottare contro  il sistema neoliberista egemone di cui il governo Draghi è il re e di smettere di fare il gioco del “padrone” che è riuscito a ridurci, non più classe sociale  bensì folla indistinta di “subalterni” (termine gramsciano !) e passivi consumatori, e con sottile arte della distrazione di massa a metterci l’un contro l’altro (vedasi  Chomsky “costruzione del consenso” le 10 ragioni della manipolazione). (13)

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*