Speciale Candidati 2022. Cosa ne pensate?

Emergenza climatica e crisi economica.

Ci permettiamo di chiedere una vostra opinione libera sui punti, riguardanti economia, compatibilità, prospettive future e molto altro che, in qualche modo stanno caratterizzando l’attuale campagna elettorale.

Ciò che vi si chiede è di rispondere ad un semplicissimo questionario:

01. Sì . Sono totalmente d’accordo

02. Sì . Sono parzialmente d’accordo e specifico su quali punti non concordo o intendo apportare variazioni o integrazioni (graditissime)

03. No. Non sono d’accordo (eventualmente con motivazione espressa sulla mail sotto indicata)

 

Tutte le gradite risposte (01, 02, 03) dovranno essere  inviate a   Redazione  CittaFutura   :        mail to         cittafutura.al@gmail.com . 

Ecco in dettaglio i punti su cui si chiede una presa di posizione…

Energie rinnovabili e CER                                                               

1) Favorire l’utilizzo di tutte le energie rinnovabili, svincolandole da blocchi di soprintendenze che sopravanzano decisioni prese da tutti gli altri organismi. Garantire un massimo di 6 mesi di tempo per risposte positive o negative. Sbloccare subito tutte le autorizzazioni ferme in Consiglio dei Ministri.

2) Confermare e completare la norma sulle “Comunità Energetiche Rinnovabili” (CER). Norma trasversale a tutti i partiti e fondamentale per rendere l’energia uno strumento di progresso sostenibile, sociale e infrastrutturale dei territori.

Ecobonus, sismabonus e superbonus                                         

3) Sbloccare la cessione del credito al fine di evitare il fallimento dei lavori in opera o conclusi ed acquisiti dai cassetti fiscali delle aziende in riferimento agli ecobonus, sismabonus e superbonus.

4) Congelare l’ecobonus facciate, mantenendolo solo per la realizzazione di facciate termiche. Favorire le tecniche di coibentazione più efficienti e meno energivore o impattanti per l’ambiente.

5) Garantire la continuità degli ecobonus e superbonus dandogli un futuro certo e stabile nel tempo, escludendo, ove sono possibili interventi alternativi, le caldaie a condensazione dagli incentivi così come i condomini che non si centralizzano. L’importo del superbonus, decrescente, deve comunque essere coerente per il perseguimento degli obiettivi comunitari di decarbonizzazione e pertanto riconosciuto in misura proporzionalmente crescente all’energia primaria fossile risparmiata dagli interventi e allineato ai costi reali delle pompe di calore ad alta temperatura, necessarie per riconvertire impianti a radiatori tradizionali.

6) Preservare il meccanismo delle detrazioni fiscali in credito cedibile per agevolare ed accelerare la transizione energetica.

Capacity market                                                                             

7) Rivedere il “Capacity Market” per la stabilizzazione della rete, inserendo anche eventuali piccoli impianti diffusi lungo la rete del metano così come impianti rinnovabili non più in uso permanente. A titolo di esempio, il biogas dopo la trasformazione a biometano oppure i ri-pompaggi idroelettrici.

Charging stations

8) Garantire l’effettiva funzionalità delle stazioni di ricarica elettrica (charging stations). Liberalizzare, inoltre, le wall box anche per quei condomini che si affacciano su spazi pubblici e/o su marciapiedi, garantendo aree di sosta per la ricarica.

Iniziative green                                                                                   

9) Promuovere la ripiantumazione delle pianure e dei filari, ad oggi scomparsi, e l’agricoltura di precisione, con rinuncia progressiva all’aratura profonda al fine di stoccare CO2 nel sottosuolo (Capture, Storage & Reuse (1)). Produrre biometano da doppie colture, portando a superficie, coltivata con metodo bio, le pianure al fine di riconquistare la perduta fertilità della terra. Diffondere il metodo dell’ortobioattivo ed azioni per ridurre l’impermeabilizzazione e il consumo dei suoli nelle aree urbane.

10) Promuovere la trasformazione di tutti i rifiuti umidi in biometano da autotrazione, estendendo l’utilizzo di quest’ultimo ai trasporti ibridi. Particolare focus deve essere dato ai mezzi pesanti, che siano questi terrestri o navali.

11) Dotare tutti i luoghi pubblici e le scuole di fontanelle ed impianti per utilizzare l’acqua degli acquedotti, per promuovere la qualità dell’acqua e per ridurre il consumo di plastica. creando in ogni luogo un’alternativa ecologica ed economicamente vantaggiosa alla diffusione dei distributori automatici di bevande in bottiglia.

12) Promuovere progetti di River and Sea Cleaning (2), tramite l’utilizzo di barriere semoventi lungo il corso dei fiumi e natanti raccoglitori per i porti ed il mare. Garantire una remunerazione adeguata per i pescatori a fronte dell’impegno nella sottrazione dei rifiuti intercettati con le reti. Remunerare con un provvedimento nazionale la raccolta delle plastiche e dei rifiuti nelle acque interne e nel mare per superare il conflitto tra le aziende rivierasche o locali dei rifiuti.

13) Ecodragare i porti, i bacini idroelettrici ed i laghi con il criterio della “Net Erosion Transition”. Criterio che prevede il riutilizzo delle sabbie prelevate nel ripascimento. Tale metodo garantisce che i fanghi e le sabbie di bacini e laghi, che ad oggi risultano occupati al 50%, possano essere recuperate senza arrecare danni all’ecosistema e all’ittiofauna. Le sabbie di acqua dolce potranno, convenientemente, sostituire l’attività di cava per quelle tipologie di materiali estraibili dal bacino.

14) Bandire: rasoi usa e getta, pile non ricaricabili, capsule non compostabili. Aumentare la tassazione per gli utilizzatori di contenitori monouso e favorire altresì la diffusione in ogni forma dello sfuso. Applicare la norma sulla restituzione dei vuoti. Ridurre i polimeri delle plastiche utilizzate per il nuovo. Promuovere l’uso di prodotti igienici multiuso o monouso compostabili detassandoli anche dall’IVA per favorirne l’uso anche alle persone meno abbienti, sostenere il recupero dei manufatti tessili con recupero e riuso delle fibre. Combattere l’obsolescenza programmata, migliorare la durata e la riparabilità dei prodotti e affermare per i consumatori il “diritto alla riparazione”. Commissariare la raccolta dei rifiuti nelle città sporche, al fine di garantire, a tutti i cittadini, standard di qualità nazionali.

Crowdfundig & fiere virtuali                                                     

15) Promuovere e liberalizzare la finanza green partecipata a supporto della transizione energetica e sostenibile, coinvolgendo anche i piccoli risparmiatori con le tecniche del crowdfunding, equiparandone la tassazione agli altri prodotti finanziari tradizionali (26%) e/o detassandola quando sia possibile legare agli investimenti un impatto ambientale sostanziale e addizionale, quantificabile in una diretta o indiretta riduzione delle emissioni di C02.

16) Integrare la finanza green partecipata, per coinvolgere i piccoli risparmiatori con le tecniche del crowdfunding, nello sviluppo di nuovi impianti di grande taglia, obbligando chi li sviluppa a riservare una parte del capitale ad investitori privati residenti nelle aree interessate dalle installazioni, per condividere il valore generato dalla transizione energetica sostenibile.

17) Supportare PMI e start up incentivando le fiere virtuali, Un’alternativa sostenibile rispetto alle fiere fisiche con numerosi vantaggi. Si abbattono infatti costi di organizzazione e partecipazione. Un vantaggio anche in termini di impatto ambientale con i trasporti che sono tra i fattori che contribuiscono di più all’inquinamento del pianeta. Inoltre le fiere virtuali amplificano il potenziale di visibilità per un’azienda sia nel mercato italiano che all’estero, raggiungendo un pubblico molto più ampio rispetto alle edizioni tradizionali

Trasporti                                                                                               

18) Promuovere la rete trans-europea delle autostrade del mare (AM), permettendo il traghettamento di camion ed auto. Le AM costeggeranno il nostro paese da nord a sud e viceversa. Promuovere la riconversione a gas naturale liquefatto (gnl) e biognl di tutte le imbarcazioni, mettendo fuori legge l’olio pesante ed il btz. Obbligare le navi in porto a spegnere i motori ed a collegarsi alla rete elettrica. Parificare i finanziamenti tra trasporto per mare e su ruota anche tramite il ricorso ai contributi per il trasporto fluviale europei oggi non impiegabili per le vie del mare anche per chi come noi non ha fiumi navigabili se non per tratti irrisori rispetto al resto della UE. Promuovere le imbarcazioni di nuova fabbricazione che arrivano a 60 nodi: tali mezzi possono rappresentare la modalità più rapida e sicura di trasporto merci e passeggeri.

19) Bloccare le rotte aeree nazionali per destinazioni per cui esistono alternative di trasporto su rotaia competitive. A titolo di esempio, la norma applicata in Francia sta riscuotendo successo, generando significativi savings per l’ambiente ed il bilancio statale.

20) Connettere isole e terraferma con rotte esistenti e di nuova definizione. Verificare la possibilità di inserire rotte anche all’interno dei golfi al fine di evitare, come nel caso del Golfo di Taranto, che due o più regioni siano obbligate a percorsi automobilistici eccessivamente lunghi.

21) Valorizzare il mare interno come transport environment, imparandone le caratteristiche e difficoltà e rilanciando le patenti nautiche. Valorizzare altresì l’eolico offshore, l’energia maremotrice e, nelle lagune, il fotovoltaico galleggiante.

22) Intensificare l’investimento di risorse nella mobilità collettiva: aumentare il numero di treni, autobus elettrici e a biometano nelle città, incentivandone l’utilizzo. Fornire risorse ai Comuni per i Piani di Mobilità Sostenibile e gli spostamenti ciclo pedonali anche con più offerte fiscalmente deducibili per tutti. Proporre un abbonamento a prezzo basso e possibile per tutti, valido in tutti i mezzi pubblici locali di ogni città italiana. Promuovere la riconversione a biometano liquido di tutti i trasporti pesanti decretando la fine dell’uso del gasolio.

Università e transizione digitale                                                 

23) Istituire indirizzi universitari interamente dedicati alle scienze “eco” ed alle rinnovabili. Promuovere la formazione professionale verso i green jobs, creando una cultura di impresa Operator-Centric. In questa modalità, il lavoratore non dovrà più esser visto come mero gregario, ma come portatore di idee.

24) Promuovere presso, e con, gli ordini professionali l’applicazione del know-how universitario alle scienze rinnovabili. Istituire corsi e facoltà di giornalismo ambientale per una diffusione massiccia e rapida delle ecotecnologie rinnovabili e del risparmio energetico.

25) Promuovere la digitalizzazione e la fibra, consentire a tutti indipendentemente dal censo l’accesso ai computer e alla rete, creare una rete WiFi pubblica e gratuita per tutti. Sviluppare lo smart working anche per ripopolare anche i borghi italiani. Garantire l’uso della video conferenza e delle decisioni con assemblee anche da remoto per tutte le occasioni in cui è legalmente possibile. La riduzione degli spostamenti della fase Covid deve essere mantenuta nella giusta misura e valorizzata come scelta economicamente e ambientalmente utile.

Salute                                                                                                  

26) Ventilazione e depurazione dell’aria come strumenti importanti per mitigare il rischio Covid-19 negli ambienti chiusi, a partire da scuole, ospedali, uffici pubblici, e per azzerare l’inquinamento da C02 nei luoghi affollati come aule e sale pubbliche.

Green economy                                                                                   

27) Rivedere tutte le modalità di produzione agricola tradizionale, mettendo al bando tutti i prodotti dichiaratamente nocivi ma, di fatto, autorizzati e passando a metodi dolci di operatività agricola (incentivo del biologico in tutte le sue forme, della “permacoltura” ecc.)

28) Mettere al centro delle nuove programmazioni tecnico-industriali in chiave “green” tutto quanto ritenuto utile per il corretto uso del territorio, per interventi idrogeologtici utili e complessivi (che non si limitino al dragaggio e ad interventi “spot”

29) Ripensare tutto il ciclo dei rifiuti, di qualsiasi tipo essi siano partendo dall’ideazione e dalla costruzione dei prodotti che dovranno essere certificati anche, e soprattutto, per il loro completo recupero o smaltimento sicuro.

Un sistema burocratico da riformare dalle fondaementa 

30) Nel nostro Paese l’organizzazione  della burocrazia  è il problema principale. Spetta alla politica cambiare le regole, i comportamenti, superare le criticità del sistema. Senza quella volontà non è possibile determinare alcuna trasformazione. Avere una macchina dello Stato e delle sue articolazioni sul territorio che funzioni, sia efficiente e performante è la priorità per questo Paese.

Riforme possibili e improcrastinabili 

31) Non si tratta solo della Pubblica Amministrazione Centrale (PAC) ma anche di quella locale (PAL). In modo particolare va rivista la fluidità di passaggi fra centri politico operativi e periferie comunali.

La grande opportunità del PNRR (2)                                       

32) Le opportunità del Pnrr si sostanziano nella possibilità di portare il Paese su una traiettoria di crescita alta per gli standard italiani, indicativamente del 2% annuo, raggiungendo e superando velocemente i livelli del 2019, prima dell’esplosione del Covid. Il rischio, semplicemente, è di non farcela, vuoi per l’imponenza del debito pubblico, vuoi per altre variabili non economiche in senso stretto. La politica è un elemento decisivo nella pianificazione. Alcuni interventi, quindi appaiono imprescindibili. I campi non sono pochi. Senza la pretesa di essere esaustivo, non si può più rinviare una seria riforma della burocrazia che velocizzi i procedimenti senza perdere efficienza. Poi ci sono la lentezza della giustizia, da sempre una spina nel fianco nel sistema Italia, l’ammodernamento del settore pubblico, le infrastrutture. .

La grande opportunità del PNRR (2)                                       

33) I fondi previsti dalla Next Generation Eu per il nostro Paese sono in parte a fondo perduto e in parte sono un prestito anche se a condizioni molto agevolate. Questa seconda trance di trasferimenti potrebbe aggiungersi all’attuale debito pubblico e pesare ancor di più sulle future generazioni. Il fatto che il prestito sia così agevolato ci fa risparmiare molto in termini di tassi d’interesse. Ma è sempre un debito che deve essere restituito anche se gli orizzonti temporali sono lunghi. I progetti contemplati nelle missioni previste dal PNRR devono essere realizzati, devono diventare attuativi entro il 2026, insomma bisogna velocizzare e semplificare i processi per permettere al nostro Paese di cambiare, soprattutto di crescere e per farlo bisogna investire . La crescita inevitabilmente  provocherà una sensibile contrazione del rapporto tra debito pubblico e Prodotto Interno Lordo (PIL)  che nel 2021 si è attestato al 154,8%. Abbiamo una grandissima e unica, nella nostra storia, opportunità per trasformare l’Italia. Se dovessimo fallire o sprecare questa occasione, le future generazione ne faranno le spese.

Agrifood e prodotti Bio                                                                 

34) promuovere “Italian food” ecosostenibile, biologico, diversificato, recuperando le aree ‘marginali’ (p.es., transizione da allevamenti e colture industriali a una nuova zootecnia di qualità, anche per prevenire future epidemie/pandemie; incentivazione agro-bio-food in aree agricole interne abbandonate o in via di abbandono).

Città verdi

35) Sottrarre le periferie e le aree industriali periurbane alla cementificazione selvaggia che sta divorando 2 metri quadri di territorio italiano al secondo; costruire solo sul costruito, ripristinare edifici abbandonati; valorizzare i centri storici, promuovere l’Urban Nature (p.es., un piano per il verde urbano per tutti i comuni, unitamente alla realizzazione di foreste urbane nelle grandi città e un piano per la revisione di leggi urbanistiche e incentivi alla ristrutturazione delle periferie urbane).

Turismo sostenibile

36)  Rilancio dell’offerta turistica sostenibile blu e verde del nostro paese, con offerte ecologiche e innovative che promuovano l’immagine dell’Italia come paese di cultura e bellezza (p.es., un piano per l’estensione temporale del turismo, distribuendolo su 12 mesi all’anno, anche con piani per il godimento delle ferie nel pubblico impiego e accordi con il mondo della scuola).

Risorse blu

37) Incentivare la Blue Growth e la Blue Economy, ovvero l’economia del mare e la pesca eco-sostenibile, con la creazione di una carta vocazionale dei mari italiani in grado di promuovere l’economia sostenibile del mare alla luce del decennio UN 2021-2030 “Ocean science for a sustainable development” (p.es., transizione ecologica della pesca, valorizzazione del Cluster Nazionale – Blue Italian Growth, proibizione del deep-sea mining nel Mediterraneo).

Ricerca e Formazione

38) Rilancio della ricerca pubblica e privata sostenuta dal contributo di Enti Pubblici di Ricerca ed Università per aumentare cultura e competitività del Paese. Insegnamento dei principi dell’ecologia e degli obiettivi di sviluppo sostenibile nella scuola dell’obbligo (p.es., Piano straordinario per promuovere le brevettazioni e il trasferimento tecnologico con collaborazione tra Enti Pubblici di Ricerca-Università e Imprese per soluzioni innovative volte alla riduzione dell’inquinamento; piano per la formazione degli insegnanti sui temi della ecologia e sostenibilità ambientale; modifica dei piani di studio).

Creazione di network ecocompatibili

39) Promuovere lo sviluppo di Green e Blue technologies in grado di valorizzare le industrie e il mondo produttivo in chiave sostenibile e per lo sviluppo di politiche ambientali. Creazione di strutture, infrastrutture e network tra parti sociali, imprenditoriali, gruppi industriali, ricerca e territorio per lo sviluppo di strategie e pratiche per la promozione dello sviluppo sostenibile e del benessere sociale e della salute attraverso l’approccio ‘One Health’ (p.es., incentivazione dell’industria 4.0 su attività industriali eco-compatibili e sull’economia circolare, commuting a impatto zero, alimentazione mediterranea, piano per lo sport cittadino).

Le proposte contenute in questo documento non sono divisive per cercare la massima disponibilità possibile tra le forze politiche.

Sono state escluse implicitamente questioni fondamentali e su cui noi manteniamo la nostra chiara opposizione come energia nucleare ed incenerimento dei rifiuti perché desideriamo che la transizione ecologica prosegua e acceleri.

Con queste proposte potremo far progredire il nostro paese verso la resilienza climatica e la nascita di una economia ecologica.”

 

.1. https://fortesmedia.com/co2-capture-storage-reuse,4,en,2,1,19.html

.2. https://www.river-cleanup.org/en/mission

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*